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8-giu-2022

Comunicazione Aziendale: il Futuro tra Cloud e Collaboration

comunicazione aziendale

Anna Banfi

Field Marketing Leader – Avaya West-South-East EU & BeNeLux

Le dinamiche della comunicazione aziendale sono in perenne evoluzione, essendo legate alla cultura e al modello di lavoro, cioè al modo in cui le persone collaborano, interagiscono, condividono contenuti e si scambiano conoscenza nel contesto aziendale.

Comunicazione aziendale e i nuovi paradigmi di lavoro

Com’è noto, il modello lavorativo è cambiato in maniera profonda negli ultimi 2 anni. In un interessante approfondimento sul workplace digitale, Deloitte suggerisce di interpretare il luogo di lavoro non più come spazio fisico ma come “network di relazioni e interazioni abilitate dal digitale”. Il lavoro è efficace nella misura in cui lo è l’interazione con gli stakeholder interni ed esterni, e questo ha un impatto forte sulle dinamiche, sulle modalità e sugli strumenti della comunicazione aziendale.

Negli ultimi 2 anni, le persone si sono fisicamente allontanate. Le video-call e i meeting virtuali hanno preso il sopravvento, ma sono venute meno l’interazione spontanea, le collisioni casuali e tutto ciò che in azienda favorisce l’innovazione, la creatività e anche il benessere soggettivo. Con il risultato che il paradigma agile, che dovrebbe unire tutta l’azienda e favorire le connessioni, paradossalmente rischia di alimentare i silos e portare la struttura in un vortice di minor produttività, engagement ed efficienza.

Collaborazione e unificazione dei canali di comunicazione

Come gestire, a livello di comunicazione aziendale, i nuovi modelli di lavoro? I termini che descrivono la soluzione, e che peraltro sono strettamente connessi, sono collaborazione e unificazione.

Spieghiamoci meglio. Nel 2022, l’azienda deve riuscire a replicare nel nuovo paradigma di lavoro le stesse dinamiche collaborative che si sviluppano in maniera naturale quando le persone condividono lo stesso spazio. Per farlo, gli ingredienti necessari sono due: una cultura aziendale improntata ai valori della condivisione, e strumenti adeguati.

Entrano così in campo le piattaforme di comunicazione unificata (UCC), i cui benefici principali sono la digitalizzazione e la gestione sinergica di tutti i canali di comunicazione, dalla voce al video fino a tutto il messaging. L’unificazione dei canali è fondamentale, perché se l’azienda li gestisce a silos (il telefono è scollegato dal messaging, che a sua volta è scollegato dal video…), le persone non collaborano, o lo fanno molto meno di quanto potrebbero. I professionisti sono scollegati tra di loro e verso l’esterno: hanno sì la riunione periodica di team e numeri di telefono da chiamare, magari anche una chat nella quale condividere aggiornamenti e documenti, ma se questo non rientra in una visione unitaria e sinergica, il tempo perso, gli errori e le inefficienze sono dietro l’angolo.

Le piattaforme di comunicazione unificata (UCC) sono una soluzione perfetta alle sfide moderne della comunicazione aziendale. Volendo riportare degli esempi, esse permettono di:

  • Rispondere ovunque e con qualsiasi dispositivo smart (notebook, smartphone, tablet) alle chiamate al proprio numero aziendale.
  • Passare agevolmente dalla voce al video per condividere una presentazione.
  • Pianificare, gestire e partecipare a meeting virtuali con decine di colleghi e partner.
  • Condividere facilmente e in sicurezza informazioni e documenti con i colleghi.

Quanto appena descritto avviene all’interno di un’unica piattaforma attiva 24 ore al giorno, sicura e fortemente integrata.

Comunicazione aziendale e i benefici del cloud

Un trend tecnologico connesso alle sfide della comunicazione aziendale moderna è il cloud. Le piattaforme di comunicazione e collaborazione (UCC), infatti, nella modalità di implementazione in cloud amplificano i benefici per gli utenti.

Tra i vantaggi, partiamo dalla sicurezza. Utilizzare una piattaforma cloud significa godere di altissimi standard di sicurezza delle comunicazioni e dei contenuti senza dover passare tramite una rete privata (VPN). C’è poi il discorso della scalabilità nativa delle infrastrutture cloud: l’azienda può aumentare in modo virtualmente infinito il numero di utenti senza subire alcun rallentamento o decadimento di performance. Inoltre, a tutto ciò non si associano investimenti CapEx: l’azienda paga una tariffa periodica che dipende solo dalla quantità di licenze e non si trova costretta a investire in nuovi server, apparati di storage e competenze per garantire la resilienza e l’efficacia della piattaforma.

In conclusione, cloud, gestione centralizzata e collaboration sono gli elementi cardine di piattaforme già esistenti e disponibili ora, su cui le imprese possono disegnare il proprio successo presente e futuro.


 

 

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